Ho pensato che il modo migliore per iniziare questo 2016 fosse con una novità. In realtà chi mi segue sui social saprà già che quest’anno avrò il privilegio di collaborare e scrivere per il nuovo blog di Mercanteinfiera, la mostra internazionale di antiquariato, antichità e collezionismo che si tiene a Parma due volte l’anno. Tra l’altro, tra i buoni propositi del 2016, da tempo avevo in programma di introdurre un nuovo argomento nel blog, di parlarvi di ARTE, in tutte le sue forme o per lo meno in tutte le forme che io riesca ad apprezzare.
Ma la parola “arte” avrà poi un significato oggettivo? Io vi invito a inviarmi, consigliarmi, segnalarmi qualunque forma d’arte apprezziate e che vi farebbe piacere divulgare o promuovere. Proviamoci.“la città che ho in testa” di Piero Schirinzi, vincitore del contest “Francobollo d’oro” promosso dalla Bottega dell’Angelo…la città in questione è proprio la mia Ostuni.
E così questo incarico per il Mercanteinfiera è arrivato con un tempismo perfetto.
Vi propongo l’inizio del mio secondo articolo, se vorrete potrete continuare a leggerlo sul sito ufficiale della fiera:
La verità è che ho sempre amato “le cose vecchie” e la verità è che questo amore è nato con mia nonna Anna che, da piccolissima, ogni seconda Domenica del mese mi portava al mercatino dell’antiquariato del mio paese: Ostuni. Quel mercatino, di ormai 20 anni fa, lo ricordo bellissimo, non so se perché effettivamente migliore rispetto ad oggi, o se perché gli occhi di una bimba abbiano la magica capacità di scegliere e vedere sempre il bello.Camminavo mano nella mano con mia nonna, che proprio come una bambina si entusiasmava per le piccole cose, quelle cose “spassose” e forse inutili per i più, che a noi però facevano tornare a casa contente, pronte al pranzo domenicale in famiglia: i soliti ravioli al sugo, castagne e pasticcini in Autunno, il gelato d’Estate. Adesso lo chiamiamo comfort food. Al bello bisogna educare e lei, mano nella mano, mi portava con amore tra oggetti pieni di storia, a volte la sua, eleganza, qualità. Siamo nel 2016 e io, un paio di decenni dopo, amo il design, amo le forme classiche reinterpretate con materiali moderni e sono ancora follemente innamorata di quei mobili vecchi che vedevo al mercatino con la nonna e che adesso mixo con arredi contemporanei, alleggerendoli e rivalutandoli vicino a linee essenziali e colori neutri….continua
credits: Rossella e Giuseppe Cardone 1. 3. 4. 5.
E voi, avete qualche argomento da suggerire? Qualcosa che vorreste approfondire, qualcosa o qualcuno di cui parlarmi? Scrivetemi sempre a info@acasadiro.com o lasciate un commento qui sotto. Ancora una volta, buon anno!