Qualche giorno fa su Instagram vi ho chiesto se avevate mai visto la carta da parati a pavimento. Il 90% di voi ha risposto no. Ed ecco un post sull’argomento.
La carta da parati a pavimento è una soluzione ideale quando si vuole evitare di smantellare il pavimento esistente, senza creare eccessivo spessore, e magari evitando il taglio delle porte.
La grandissima varietà di carte da parati in commercio, e la loro personalizzazione, le rende poi adatte ad ogni tipo di ambiente, che sia in stile classico o contemporaneo ci sarà sempre un wallpaper perfetto per voi.
E poi, a prescindere da tutto, è davvero una soluzione originale, con la quale potreste addirittura pensare di creare continuità tra pavimento e pareti, ricordate il progetto del loft curato da Andrea Castrignano?
credits: arch.Stefania Passera, la trovate a Milano da Nap Atelier.
Anche una classica carta vinilica può essere applicata a pavimento se poi finita con una resina trasparente auto livellante. Un esempio? La bicomponente Rapoxy proposta da Jannelli&Volpi, con la possibilità di scegliere tra finitura lucida, opaca o antisdrucciolo.
Nelle zone ad alto calpestio però è certamente meglio scegliere una carta da parati specifica, più stabile, flessibile, con caratteristiche di resistenza all’usura più alte rispetto ad una tradizionale.
credits: arch.Stefania Passera
Inkiostro Bianco e Mapei hanno creato il sistema EQ•dekor, un’armatura in tessuto bidirezionale in fibra di vetro, idrorepellente, e così resistente all’usura da essere perfetta per l’applicazione in zone umide, bagni e cucine, o in aree ad alto calpestio come i pavimenti.
Pensate che la fibra di vetro Mapei nasce proprio come componente strutturale per l’edilizia, minimizzando il rischio di distaccamento di componenti dalle pareti in caso di terremoto.
E le grafiche? Nel caso di Inkiostro Bianco potrete scegliere qualsiasi grafica delle varie collezioni e farla realizzare in fibra di vetro.
COME FUNZIONA LA POSA?
Prima di iniziare l’applicazione è importante stendere due mani di primer per evitare ingiallimenti superficiali. Una volta terminata questa prima fase, il tessuto bidirezionale va abbinato ad un adesivo monocomponente all’acqua, da stendere prima dell’applicazione della carta, sulla superficie liscia e asciutta, e al finalizzante protettivo bicomponente FINISH 5. Un ultima curiosità: EQ•dekor è realizzata interamente in Italia.
Avevate mai visto la carta da parati a pavimento, o l’avete mai usata in modo diverso dal solito? Se vi va di approfondire l’argomento vi lascio a un vecchio post in cui vi ho mostrato qualche altra risorsa nascosta della carta da parati.