Una delle domande che ricevo più spesso dai clienti riguarda la differenza tra resina e microcemento, materiali che sempre più spesso uso sia come pavimento che come rivestimento. Oggi vi racconto perché tecnicamente ed esteticamente le superfici continue possano essere un’ottima alternativa a piastrelle e parquet.
COSA SONO LE SUPERFICI CONTINUE?
Sono superfici a bassissimo spessore (2-3 mm circa) esenti da fughe o da qualsiasi interruzione.
VARIE TIPOLOGIE DI SUPERFICI CONTINUE E DIFFERENZE
Spesso sentirete parlare genericamente di resine, questo perché tutte le superfici continue, seppure matericamente diverse, prevedono tipologie di posa multistrato che hanno come protezione finale proprio dei cicli di resina trasparente che le renda impermeabili.
Noi camminiamo sempre sulla resina, ciò che fa la differenza è la materia sottostante:
- RESINE SINTETICHE
Sono resine bicomponenti, costituite da una resina di base e un catalizzatore. Hanno una consistenza fluida e un aspetto omogeneo e poco materico, non essendoci presenza di cemento all’interno.
Rispetto alle altre superfici continue sono quelle che più tendono a ingiallire nel tempo in presenza di luce diretta.
Le resine epossidiche (le più economiche) possono essere stese a rullo, e avere quindi un aspetto traslucido con texture molto liscia, o con spatola, per un risultato un po’ meno plastico e più materico.
Le resine poliuretaniche invece, seppur sempre fluide, sono colorate in base solvente e quindi consigliate soprattutto all’esterno, grazie alle loro maggiore capacità di resistenza ad agenti atmosferici e raggi UV. - RESINE MONOCOMPONENTI
Sono malte a base acqua completamente atossiche (VOC zero). Non avendo catalizzatore all’interno i vari strati di volta in volta si solidificano asciugandosi, questo normalmente rende il ciclo di posa più lento rispetto a quello delle resine sintetiche. - MICROCEMENTO
Come dice la parola stessa è composto da cemento e pigmenti minerali che gli conferiscono quindi un aspetto più materico e naturale. Viene comunque finito con una resina che lo renda impermeabile.
ciclo applicativo del microcemento
Anche le palladiane, le veneziane, il cemento industriale e i massetti colorabili sono superfici continue, ma di queste tipologie parleremo in un post successivo.
POSSO USARE UNA SUPERFICIE CONTINUA PER COPRIRE LE PIASTRELLE IN BAGNO?
Certamente. L’intervento più veloce ed economico è quello di stendere 2-3 mani di resina a rullo lasciando le fughe tra le piastrelle a vista, questo permetterà anche di impermeabilizzare le vecchie fughe e igienizzare l’ambiente.
In alternativa è possibile coprire completamente le fughe e rendere la superficie planare con un intervento più complesso. In questo caso sarà fondamentale la presenza di uno strato intermedio tra la piastrella e il materiale di finitura: è un primer tricomponente che, steso e carteggiato, riempie e rasa la fuga prima di iniziare il ciclo di resina (o microcemento). Il risultato sarà una superficie continua.
Mi raccomando, soprattutto questo secondo tipo di intervento deve essere eseguito da un posatore esperto.
POSSO USARE LA RESINA ANCHE IN DOCCIA? È ABBASTANZA IMPERMEABILE?
Non solo le pareti della doccia, anche se già piastrellate, ma anche le vasche possono essere rivestite in resina.
Fun fact: Le resine vengono spesso usate nel rivestimento interno di vasche per contenimento liquidi in quanto le superfici trattate con le resine raggiungono eccellenti resistenze impermeabilizzanti e anti corrosive.
bagno in resina (doccia, piatto doccia, piano lavabo). Il mio primo progetto, siate clementi.
CHE PRECAUZIONI PRENDERE PRIMA DI POSARE LA RESINA A PAVIMENTO O COME RIVESTIMENTO IN UNA NUOVA CASA?
Nel caso di posa su un nuovo massetto sarà fondamentale che quest’ultimo sia ASCIUTTO, PLANARE E COMPATTO e che la sua umidità relativa venga controllata da un esperto che si assicuri che rientri entro certi valori stabiliti.
Nel caso di applicazione come rivestimento sarà lo strato di intonaco a dover essere perfettamente asciutto.
pavimento e cucina in resina in un progetto di home staging
POSSO APPLICARE LA RESINA SU OGNI TIPO DI PAVIMENTO ESISTENTE? ANCHE SUL PARQUET?
Sì, posso applicare resine su pavimenti in marmo, gres e tante altre tipologie, è però fondamentale un accurato studio del supporto. Il pavimento deve essere stabile e ben ancorato al massetto. Ogni supporto avrà inoltre un promotore di adesione (cicli di preparazione) diverso a seconda delle esigenze.
Il parquet è certamente il materiale più problematico, essendo vivo e spesso soggetto a movimenti, soprattutto se antico. Mai come in questo caso è indispensabile farlo prima analizzare al posatore e usare una resina specifica.
progetto dello studio Marcante Testa con Rezina
Il basso spessore della resina è inoltre utilissimo per evitare la sostituzione o il taglio delle porte o in caso di limiti derivanti dalle altezze degli ambienti.
POSSO POSARE UNA RESINA SE HO UN RISCALDAMENTO A PAVIMENTO?
Assolutamente sì. Il basso spessore (3 mm circa) e la buona conducibilità termica rendono il pavimento in resina ideale in questo caso. Come sempre è però fondamentale la realizzazione di un massetto dal giusto spessore, stabile e compatto.
LA RESINA SI ROVINA?
Come qualunque prodotto anche la resina può subire delle scalfiture in presenza di urti. Qualora l’edificio dovesse avere particolare movimenti strutturali potrebbero per esempio crearsi delle micro lesioni. A prescindere da queste circostanze eccezionali un paraschizzi in resina potrebbe deteriorarsi nel tempo, il colore potrebbe virare in alcuni punti, in questo caso basterà effettuare un nuovo ciclo di resina per ripristinare il tutto.
le superfici continue possono esse più o meno materiche a seconda della quantità di cemento contenuta al loro interno e della resa estetica che si vorrà ottenere.
CON CHE COSA SI PULISCE UN PAVIMENTO IN RESINA?
Con dei detergenti non troppo aggressivi. È consigliabile evitare la candeggina. I pavimenti in resina sono impermeabili ma ci sono alcune eccezioni nei confronti di alcuni materiali: evitate di versare sul pavimento acqua ossigenata, tintura per capelli e acetone!
POSSO POSARE LA RESINA IN TERRAZZA PER DARE UNA SENSAZIONE DI CONTINUITÀ TRA INTERNO ED ESTERNO?
Certamente, ma dovrò utilizzare prodotti di finitura con caratteristiche diverse tra interno ed esterno. I diversi prodotti di finitura, e la sollecitazione agli agenti atmosferici e ai raggi UV cui sarà sottoposta la superficie continua esterna, porteranno nel tempo alla nascita di leggere differenze cromatiche tra i due ambienti.
Grazie alle soglie filo pavimento è ormai possibile ottenere una piena continuità tra interno ed esterno, e mai come in questo momento una visione organica dell’architettura è ciò verso cui tenderanno i nuovi progetti architettonici.
Oggi vi ho parlato solo di alcune superfici continue dal punto di vista tecnico, la prossima settimana ci sbizzarriamo con textures, colori e tutti gli effetti decorativi raggiungibili con l’uso delle resine. Scatenatevi con le domande e continuate a seguire le dirette Instagram, questa settimana parleremo di illuminazione e carte da parati!
UN INFINITO GRAZIE A TUTTO LO STAFF STEPPING STONE, MIEI SPACCIATORI DI SUPERFICI, CONTINUE E NON, A BOLOGNA, CHE CON TANTISSIMA PAZIENZA MI HA ISTRUITA SU UN ARGOMENTO VASTISSIMO E COMPLESSO.
*questo post non contiene nessuna forma di sposnorizzazione.