Ogni tanto scrivo dei post che mi piacciono davvero tanto. Cerco sempre di pubblicare post e prodotti in cui credo, ma questo è proprio uno di quelli che preferisco. Giorgia è davvero un’artista, trasforma l’argilla in sogni, la ceramica in poesia. Le sue creazioni sono natura, le sue opere bucoliche, ognuna è unica e questo mi piace tantissimo. Oggi vi mostro solo una piccola parte delle cose che Giorgia mi ha inviato, è stata così gentile, guardate che belli anche solo i pacchetti.
Le ho fotografate io e, stranamente, non le ho immaginate sulla tavola, ma sparse per prati in fiore o a galleggiare in un laghetto come le ninfee. Per oggi dovrete accontentarvi del mio cortiletto, che è comunque stato felicissimo di ospitare questo stralunato set fotografico.
E ora qualche domanda a Giorgia:
Cosa ti ha spinto a dedicarti all’arte ceramica?
una passione un po’ irrazionale dal principio….il gusto di creare oggetti solidi, tridimensionali, alle volte leggeri ed evanescenti….alle volte rustici e robusti. Ma spesso sono in conflitto con questa materia..perchè è spesso imprevedibile, difficile da lavorare, il processo di lavorazione è lunghissimo (lavorazione del crudo, prima cottura, smaltatura, seconda cottura…in alcuni casi anche terza cottura…), quando vuoi vedere un’idea realizzata, devi attendere almeno 5 giorni per vedere i risultati e questo può essere frustrante. Ma, nonostante tutto, sono 17 anni che continuo a lavorare la ceramica…in realtà è un amore profondo. Che probabilmente non finirà mai…
Adoro la leggerezza della tua ceramica, i tuoi piatti sono sottilissimi. Sono davvero così delicati come sembra?
in realtà non sono così fragili…la porcellana è un materiale che viene cotto ad alta temperatura (attorno ai 1300 gradi), ciò lo rende totalmente impermeabile e molto robusto…non esiste nulla di più adatto della porcellana e del gres per il lavaggio in lavastoviglie. Poi, in realtà, studio accuratamente il design di ogni mio pezzo…se necessario per una maggiore funzionalità, aumento lo spessore, non mi baso solo sull’estetica. Alle volte mi servono giorni per studiare il manico di una tazza, poi devo usare la tazza personalmente, per bere il tè più volte al giorno, per capire se è piacevole tenerla in mano, portarla alla bocca, appoggiarla sulla labbra, riporla nel piattino, lavarla…..ogni mio pezzo è testato prima da me, che sono la prima severissima critica di me stessa. Ogni pezzo deve rappresentare la mia estetica e consentire la massima funzionalità..altrimenti niente, viene abbandonato.
Quali sono i motivi ricorrenti che disegnano le tue opere? Da cosa trai ispirazione?
la natura è la mia ispirazione…adoro i decor floreali, adoro raccogliere i fiori di campo alla mattina presto, adoro guardare gli alberi e incontrare caprioli…tutto questo c’è nella mia produzione…fiori, foglie, animali, cieli, nuvole e pensieri.
Ho letto da qualche parte che “Giovelab crea oggetti imperfetti”, è una definizione che mi è piaciuta molto, mi è sembrata la vera essenza del lavoro artigianale. Ti rispecchi in questo?
la vera essenza del lavoro artigianale dovrebbe essere il WABISABI, ossia l’imperfetto, come dal pensiero giapponese…se un pezzo mi sembra troppo perfetto lo deformo io volutamente, ovunque deve essere presente il tocco della mano..
Com’è la tipica tavola Giovelab?
un tavolo di assi grezze, tutti i piatti, piattini e ciotole devono essere diversi (ODIO I SERVIZI di piatti da 8 J e i coordinati di tutti i generi! Devono esserci tovaglioli e tovagliette di lino e molti fiori freschi, anche singoli, in piccole bottigliette di vetro riciclate. E soprattutto devono esserci delle note di colore….nelle ciotole soprattutto. Le tavole monocolore mi sembrano tristi….
Allora è ancora possibile poter conciliare passione e lavoro?
direi di sì…ma ci vuole una determinazione fortissima, mettersi sempre in gioco, darsi delle sfide e degli obiettivi da raggiungere, non perdere mai l’entusiasmo, curare il proprio progetto nei minimi dettagli (dai cartellini appesi alle tazze, al packaging al modo di porsi coi propri clienti, nella comunicazione e mille altre cose): alle 19 si finisce in laboratorio e poi inizia l’altra parte del lavoro (oltre a quello di mamma, dato che ho due figli di 11 e 15 anni!). Ma esiste solo una scelta: seguire il proprio cuore….
In questi giorni il blog ha raggiunto un bel traguardo. Ho deciso di festeggiarlo con una collaborazione tra donne giovani che hanno scelto di provare a inseguire i propri sogni. Credi nelle collaborazioni? C’è stata qualche donna che ha avuto un ruolo importante nella crescita del tuo progetto?
lavoro la ceramica da molti anni, ma il brand giovelab è nato nel 2011, grazie al supporto, all’ entusiasmo e la collaborazione di Alessandra Santi, che si occupa del press office di giovelab. A lei va tutta la mia gratitudine per aver indirizzato con grande professionalità questo progetto. Inizialmente nel progetto giovelab c’era anche Veronica Vianini, una designer e creatrice di oggetti onirici in tessuto cemento, mai poi le nostre strade si sono divise e giovelab continua con la sua vocazione originaria, quella di laboratorio creativo nell’arte della tavola…
Avete visto il piattino con il logo del mio blog? E’ stato emozionante scartarlo, che ne direste di una linea per la tavola firmata “a casa di Ro”? Sarebbe un sogno.
Per contattare Giorgia e vedere gli altri suoi splendidi lavori vi basterà andare a spulciare la pg Fb Giovelab favorite things